San Giovanni unisce Acitrezza

I cittadini di Acitrezza celebrano il loro santo patrono

 Le strade sono piene di vita nell’ultimo finesettimana di giugno ad Acitrezza, quando la gente celebra la festa di San Giovanni, il patrono del paese. Tutte le persone vogliono vedere e partecipare nelle cerimonie di questo giorno speciale. Io sono andata per la prima volta a questa celebrazione e mi è sembrato un evento bellissimo.

Il primo rituale che ho visto è stata la pesca. Comincia con un gruppo di uomini in una barca piccola che cerca un pesce, interpretato da un uomo. “È un rito propiziatorio per potere far sì che la pesca fosse sempre proficua,” dice Marta Rapisarda, una donna al festival. Quindi, siccome Acitrezza è vicina al mare ed è sempre dipesa dalla pesca, i cittadini crearono questo rito nella speranza di migliorare la pesca e così le loro vite. Comunque, com’è correlato questo rituale e la vita di San Giovanni? “Semplicemente il rito non c’entra,” spiega Rapisarda, “però si festeggiava in questo giorno la festa e completamente sono due cose diverse, quello è profano e quello è sacro. Però siccome una tradizione del popolo di Acitrezza, si continua a fare.”

Dopo la pesca, è cominciata la processione, durante cui i cittadini di Acitrezza escono dalla loro chiesa, portando la statua di San Giovanni. Fuori il sacerdote parla della vita di San Giovanni e del significato di questa festa. Poi comincia una tradizione molto carina. “Una volta uscito dalla chiesa . . . al santo venivano fatti baciare i bambini. Venivano messi sollevati verso il santo e poi davano un bacetto al santo, a San Giovanni, proprio perché è un augurio e serve per benedire la vita dei bambini,” afferma Laura Maiorana, “Questo significa che in realtà queste cose sono molto sentite dall’interno nella nostra cultura.” I cittadini credono così fortemente nel potere del santo che vogliono che lui aiuti i suoi figli. I bambini crescono con un amore per il loro santo patrono.

La statua viene portata per tutta Acitrezza. Le persone riempiono le strade per guardare passare San Giovanni. Molte di queste persone indossano vestiti tipici. Maiorana li descrive, spiegando, “Ci sono persone che indossano un vestito rosso . . . con un cordoncino giallo. In questo caso, le signore per dimostrare la loro devozione nel confronto del santo indossano questo simbolo.” Tuttavia, ogni persona, vestita di rosso o no, crede in San Giovanni e partecipa alla festa con fede completa.

Comunque, la festa è diventato più di un rito religioso. È anche una maniera di unire le persone. Rapisarda chiarisce questo fenomeno. “Nello stesso tempo è anche un momento di festa tra le persone. S’incontrano, si vedono nelle famiglie, si pranza,” lei aggiunge, “Tante persone che sono immigrate ritornano proprio in questo giorno sia per la ricorrenza del (la festa del) santo ma sia anche per potere rincontrare tutte le persone che da tanto tempo non vedevano . . . così fanno tutte e due le cose, rivedono tutti i parenti che hanno lasciato tanti anni prima e nello stesso tempo partecipano a questa festa che loro sentono veramente con tanto affetto.”

Era meraviglioso vedere come il credo in San Giovanni ha unito queste persone. Con il sentimento religioso che si sentiva per tutte le strade, non è difficile credere che queste tradizioni abbiano potuto durare per tanti anni fina ad oggi. Magari le persone si potessero unire così tutti i giorni!

di Stephanie Klinkenberg

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